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Una discarica nel cielo

La cosiddetta LEO, "l'orbita bassa terrestre", è quella zona di spazio che si trova tra 200 e 2000km dalla superficie del pianeta. Questa zona è di particolare interesse per le aziende ed enti che spediscono satelliti in orbita, per motivi che variano dalla qualità e la quantità dei dati che possono essere ricevuti e spediti a queste altitudini. [1]

Al contrario di quello che si potrebbe pensare, i satelliti che si trovano in questa zona sono per lo più commerciali e destinati all'utilizzo del grande pubblico. gli impieghi principali riguardano le telecomunicazioni, la raccolta di immagini, il rilevamento dei navigatori, la space science e le sperimentazioni di nuove tecnologie. [2]

L'eccessivo sfruttamento di questa regione dello spazio ha generato l'accumulo di una gigantesca quantità di detriti, detta space debris, che sta letteralmente circondando la terra. I satelliti guasti e i frammenti che lasciano dietro di loro possono rimanere in orbita per un periodo che può variare tra i 150 e i 1000 anni. Nel 2002 è stato avvistato uno stadio del SATURN V, ancora in orbita dalla missione APOLLO 12 che risale al 1969. [1] [3]

 
 

Che cosa mandiamo in orbita?

Quantità percentuali dei satelliti attivi in orbita, classificati in base al tipo di lavoro che svolgono, agli enti che li sfruttano e alla loro nazionalità. [3]

Dai dati emerge che la maggior parte dei satelliti che vengono lanciati in orbita bassa sono ad uso commerciale e pubblico; La tendenza a creare un ambiente inospitale per il ciclo di vita di queste macchine comprometterebbero per lo più tutte quelle tecnologie che sono a disposizione di tutti, e non soltanto quelle ad uso esclusivo di enti governativi e scientifici. [4]

 
// 51% 26% 12% 11% T E L E C O M U N I C A Z I O N I I M M A G I N I S A T E L L I T A R I N A V I G A Z I O N E S C I E N T I F I C I 47% 25% 20% 8% C O M M E R C I A L I G O V E R N A T I V I P U B B L I C I M I L I T A R I 52% 16% 15% 12% 5% S T A T I U N I T I C I N A E U R O P A R U S S I A A L T R I IMPIEGO | PROPRIETARIO | NAZIONE 2000 km 200 km 800 km 1400 km
 

Proiettili in orbita

L'enorme concentrazione di space debris nelle zone di maggior densità di oggetti attivi rappresenta un enorme pericolo per la salute delle comunicazioni, i segnali televisivi e di internet.

Ogni singolo oggetto in orbita viaggia ad una velocità che può variare dai 18.000 ai 36.000 km/h: persino un frammento delle dimensioni di una vite ha la potenza di impatto necessaria per abbattere un satellite funzionante.

Il debris è per lo più prodotto dall'attività dell'uomo in orbita, ed è composto per lo più da oggetti di piccole dimensioni, detti anche micrometeoroidi, come componenti meccanici, elettronici e residui dei combustibili, ma anche da intere carcasse di satelliti guasti, che lasciano costantemente dietro di sè ulteriori frammenti che aumentano la quantità di debris in orbita bassa. [1]

 
Da cosa è composto il debris?

Tipi di oggetti che compongono il debris: classificati in base alle loro dimensioni in cm e alle loro quantità attorno all'orbita terrestre. Anche se più del 99% dei detriti presenti in orbita sono minuscoli al punto che è molto difficile individuarli, essi generano un'energia d'impatto enorme. [4]

debris1

0.01cm 1cm

99.2 %

  • Scorie dei combustibili
  • Residui delle vernici
  • Micrometeoroidi
debris2

1cm 10cm

00.7 %

  • Viti e Bulloni
  • Componenti elettronici
  • Lamiere
debris3

10cm 250cm

00.1 %

  • Satelliti in avaria
  • Stadi dei missili
  • Cubesat

Il debris è invisibile

Alcune agenzie spaziali riconoscono la gravità dei rischi legati allo space junk e sono all'opera per trovare una soluzione. Alcuni di questi metodi pratici sono stati sperimentati in orbita con successo:

  • Nanorack remove-debris è un sistema per la raccolta del debris testato dalla NASA che sfrutta delle reti che catturano in maniera miratasatelliti e debris di grandi dimensioni, per poi farli rientrare in orbita nel giro di 5 anni.
  • Space junk harpoon, sviluppato dal programma spaziale inglese è una sonda che contiene un arpione in grado di agganciarsi ai satelliti in disuso, facendoli rientrare nell'atmosfera entro un periodo che può variare da un mese a un anno.

Questi sistemi potrebbero rivelarsi molto utili nel momento in cui si prevede con un certo anticipo la collisione di un detrito di grandi dimensioni con un satellite o la stazione spaziale internazionale. Tuttavià oggetti di questo tipo rappresentano meno dello 0,01% degli oggetti che si trovano in orbita: il restante 99,99% non solo è altrettanto pericoloso per la salute delle nostre comunicazioni, ma è anche invisibile per la tecnologia che abbiamo a disposizione, cosa che rende il problema molto lontano da una soluzione.


1 9 9 1 1 9 9 6 2 0 0 5 2 0 0 7 2 0 0 9 2 0 1 9 COSMOS 1934 COLPITO DAL DEBRIS x60 frammenti CERISE COLPITO DAL DEBRIS x30 frammenti THOR / BURNER COLLISIONE TRA SATELLITI x120 frammenti FENGYUN 1C ABBATTIMENTO INTENZIONALE x600 frammenti COSMOS 2251 / IRIDIUM 33 COLLISIONE TRA SATELLITI x1400 frammenti MICROSAT-R ABBATTIMENTO INTENZIONALE x300 frammenti

LA CAUSA DELL'AUMENTO DEL DEBRIS È IL DEBRIS

Timeline degli incidenti in orbita bassa in cui sono stati coinvolti i satelliti, classificati per la quantità di debris prodotto. Gli eventi sono divisi per impatti con il debris, scontri tra satelliti e abbattimenti intenzionali.



Un problema irreversibile

Alcune agenzie spaziali riconoscono la gravità dei rischi legati allo space junk e sono all'opera per trovare una soluzione. Alcuni di questi metodi pratici sono stati sperimentati in orbita con successo:

  • Nanorack remove-debris è un sistema per la raccolta del debris testato dalla NASA che sfrutta delle reti che catturano in maniera miratasatelliti e debris di grandi dimensioni, per poi farli rientrare in orbita nel giro di 5 anni.
  • Space junk harpoon, sviluppato dal programma spaziale inglese è una sonda che contiene un arpione in grado di agganciarsi ai satelliti in disuso, facendoli rientrare nell'atmosfera entro un periodo che può variare da un mese a un anno.

Questi sistemi potrebbero rivelarsi molto utili nel momento in cui si prevede con un certo anticipo la collisione di un detrito di grandi dimensioni con un satellite o la stazione spaziale internazionale. Tuttavià oggetti di questo tipo rappresentano meno dello 0,01% degli oggetti che si trovano in orbita: il restante 99,99% non solo è altrettanto pericoloso per la salute delle nostre comunicazioni, ma è anche invisibile per la tecnologia che abbiamo a disposizione, cosa che rende il problema molto lontano da una soluzione.